Si è riunito ieri, in mattinata, il Consiglio Comunale per celebrare il Giorno della Memoria, con una grande partecipazione degli studenti degli istituti di I e II grado della città. A pubblicizzare l’evento è stato il manifesto realizzato dalla studentessa di Grafica e Comunicazione dell’IIS “V. Bonifazi” Erika Fanti, che è intervenuta a spiegare le motivazioni che l’hanno spinta a realizzare l’immagine che è stata scelta fra tante proposte degli studenti. È stata una celebrazione all’insegna del ricordo, della riflessione, della condanna delle persecuzioni e dello sterminio del popolo ebraico e di tutti i deportati nei campi nazisti. L’evento ha avuto inizio alle ore 8.30 nella città Alta, presso la lapide dell’ex Ghetto ebraico, dove è stata deposta una corona d’alloro alla presenza del prefetto Flavio Ferdani, del sindaco Fabrizio Ciarapica e del presidente del Consiglio, Fausto Troiani, con una folta delegazione composta dalle massime autorità militari e civili locali. La commemorazione è proseguita al cine-teatro Rossini alla presenza di oltre 300 alunni, accompagnati dagli insegnanti, e del questore Vincenzo Trombadore, ed è stata visibile anche grazie alla diretta streaming al pubblico non presente in sala. Durante la celebrazione, introdotta dal presidente del Consiglio Fausto Troiani, sono state consegnate dal prefetto Flavio Ferdani due medaglie d’onore insignite dal Presidente della Republica ai familiari di due cittadini civitanovesi, Giuseppe Amaolo e Gioacchino Bracalente, riservate a cittadini italiani, militari e civili, che sono stati deportati o internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra nell’ultimo conflitto mondiale. I successivi interventi del sindaco Fabrizio Ciarapica, dell’assessore Barbara Capponi e del vicesindaco Claudio Morresi hanno ricordato agli studenti l’importanza di non dimenticare gli orrori compiuti dal regime nazista e da quello fascista nei confronti del popolo ebraico e di italiani civili e militari, e l’importanza di non trasformare i sentimenti di paura in azioni che fanno del male agli altri. Appassionato e a tratti commosso è stato l’intervento di Carla Martella che ha ripercorso le vita del padre Mario che salvò un’intera famiglia ebrea dalla furia nazista, nascondendola in un casale abbandonato di campagna, mettendo a rischio la sua stessa vita e quella della sua famiglia. Con questo gesto eroico ottenne il titolo di “Giusto fra le Nazioni” al Memoriale di Israele.
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